CULTURE VERTICALI 2024

 
 
 
 
Il 23 ottobre 1984 sulle bianche pareti dell’Anfiteatro di Monte Cucco, il grande alpinista francese Patrick Berhault, piroettando sopra le teste di un folto pubblico, disegnava simbolicamente un punto d’inizio: quello della danse escalade.
Quella notte, probabilmente senza averne cognizione, il giovane nizzardo finì per scrivere l’incipit di una storia artistica importante: l’incontro tra arrampicata e arti
performative. Berhault, da vero precursore, tracciava un punto di svolta che avrebbe influenzato indissolubilmente l’immaginario collettivo della futura danza verticale. E lo faceva in quel di Orco.
 
 
Allora, in qualità di organizzatori, Alessandro Grillo e Vittorio Simonetti – pionieri dell’arrampicata finalese – realizzavano qualcosa di indimenticabile: di notte, sulle
note della Moldava, Berhault e Nico Ivaldo, giovane fuoriclasse locale, si esibirono illuminati dalle luci di potenti proiettori.
L’evento ebbe una risonanza tale da richiamare, nel piccolo comune di Orco Feglino, stampa e tv nazionali, oltre ad un affollato pubblico di curiosi e amanti del free
climb (pare all’incirca 1500 spettatori). Quarant’anni dopo, nello stesso luogo, l’Associazione Culturale Emsteludanza sente forte il desiderio di impegnarsi ad organizzazione un piccolo festival dedicato alle culture verticali; siamo giunti oramai alla IV edizione.
 
 
 
 
 
 
Perché “un festival”?
Da sempre, la festa rappresenta il momento in cui la comunità si incontra e celebra il valore del proprio legame, la resistente trama del proprio tessuto. Oggi più che mai, le diverse comunità umane che abitano, vivono o frequentano per passione l’entroterra finalese, perseguono scopi ed intenti differenti, non per forza contrastanti e in conflitto; tuttavia, risulta sempre più difficile creare tra queste comunità veri momenti di incontro e confronto. Viene spesso a mancare uno spazio che si presti al dialogo tra le diverse discipline e attività del territorio; si viene a perdere il fondamentale valore dato dalla relazione. La dimensione delle attività sportive in outdoor concentra giustamente la propria attenzione e sensibilità nei riguardi degli aspetti paesaggistico naturalistici, ma rischia spesso di dimenticare l’elemento umano, antropologico.
Il nostro festival si propone di costruire uno spazio nel quale sia possibile rinsaldare questo fondamentale legame. Sotto le splendide pareti di Monte Cucco e nel cuore di Finalborgo, portare alla luce una pluralità di storie capaci di raccontare non solo le falesie e la macchia mediterranea, ma anche le idee e le persone che abitano questo luogo. Persone, ovvero, donne e uomini che hanno saputo in-formare l’ambiente circostante attraverso le loro esperienze di vita, anche e non solo, artistiche e sportive. La volontà è dunque quella di innescare, in chi parteciperà, buone domande su cui poi riflettere insieme; inaugurare una nuova alleanza, una nuova comunità consapevole, capace di riconoscersi in un percorso comune.
 
 
 
 
 
 
Perché “culture verticali”?
Questa ipotetica e futura comunità troverà come pietra fondativa su cui avviare il proprio cammino, il vulcanico universo delle arti e delle discipline sportive declinate secondo i loro linguaggi plurimi ed eterogenei. Linguaggi che trovano, tuttavia, un unico grande nucleo generatore, ovvero il territorio finalese. Per semplicità abbiamo deciso di definire questo ampio bacino disciplinare come culture verticali. Riteniamo, infatti, fondamentale rivendicare il valore culturale di tutte le attività outdoor praticate in quest’area. L’arrampicata, il trekking, la mountain bike (l’elenco potrebbe essere lunghissimo), hanno scritto un importante capitolo nella storia di questo luogo e sarebbe miope non cercare di conoscerle, preservarle, valorizzarle.
Per questo motivo riteniamo essenziale festeggiare il Finalese, inteso quale luogo di confronto e partecipazione e celebrare tutte quelle pratiche artistico-sportive che hanno saputo costruire un accorato, spesso anche conflittuale, dialogo con il territorio.
 
 
 
 
 
 
Perché “piccolo”?
Volendo far festa, nel senso sopra descritto, proprio in nome di una nuova alleanza tra territorio e comunità, bisogna riconoscere da subito la necessità di una relazione ecologica con l’ambiente circostante. Non può essere il territorio a doversi adeguare alle necessità della festa, ma chiaramente sarà la festa a dover accettare e comprendere i bisogni e i limiti imposti dallo spazio naturale. Per questo motivo il festival si presenta come piccolo, sostenibile, non invasivo, consapevole dei fragili equilibri che sottendono alla conservazione dell’ecosistema finalese.
 
 
 
 
 
 
Dove e quando?
La manifestazione avrà luogo nell’area spettacoli di Monte Cucco e in diversi spazi culturali di Finalborgo (Cà di Nì, Teatro delle Udienze, Teatro Aycardi). Inoltre, l’adiacente bar Dall’Orco, partner della manifestazione, presterà alcuni suoi spazi in funzione espositiva.
 
Durante tutta la giornata di sabato 14 settembre presso l’anfiteatro naturale di Monte Cucco si susseguiranno laboratori di yoga, arti circensi, arrampicata, danza verticale.
Esposizioni e realizzazione di opere dal vivo a cura di Marilisa Parodi Fiber-Art
Saranno inoltre presenti: stand eno-gastronomici locali e stand di artigiani locali
 
 
 
 
Le realtà coinvolte
 
 
 
DEOS
danse ensemble opera studio
www.dansensembledeos.com
 
 
LINEAdARIA
contemporary vertical dance
www.emsteludanza.it
 
 
FOSSICK PROJECT
contemporary shadow theatre
www.fossickproject.com
 
 
ORATAPOESIA – musicista
www.instagram.com/oratapoesia
 
 
Enrico Camanni – scrittore
www.enricocamanni.it
 
 
Alessandro Beltrame– filmmaker
www.agbvideo.com
 
 
Circo Incerto – compagnia di arti circensi
 
 
Marilisa Parodi – artista fiber art
www.elementerre.it
 
 
Pamela Rossignolo – insegnante di hatha yoga
 
 
 
 
 
Realtà promotrice
 
Associazione Culturale Emsteludanza
www.emsteludanza.it
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Evento realizzato grazie al contributo di
Fondazione De Mari
Comune di Finale Ligure
 
 
 
 
 
Con la collaborazione di
MUDIF Museo diffuso del Finale
FOR Finale Outdoor Region
MONTURA
Babaja Arte e Spettacolo
Come un Romanzo- libreria
Gism – gruppo italiano scrittori di montagna
Bar dall’Orco
 
 
 
 
 
Contatti
www.cultureverticali.com
info@cultureverticali.com
FB: @CultureVerticali
IG: @CultureVerticali
 
 
 
 
 
 
 
 
Crediti fotografici:
Luigi Fogliati
Giorgio Bormida